In Italia nel lontano 1898 viene promulgata la Legge sugli Infortuni sul lavoro. In assoluto la prima Legge in Italia che ha affrontato il tema della sicurezza e della prevenzione sui luoghi di lavoro. Viene approvato dal Parlamento, invece, nel più vicino 2007 il Testo Unico sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro. Il provvedimento prevede il riordino delle norme vigenti, l’applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro a tutti i settori di attività e tipologie a rischio, per tutti i lavorati autonomi e subordinati, riordino delle sanzioni amministrative e penali per il mancato rispetto delle norme vigenti. Inoltre, l’INAIL potrà costituirsi parte civile nel processo per omicidio o lesioni colpose.

INFORTUNI SUL LAVORO:  I DATI IN ITALIA E I SETTORI PIU’ A RISCHIO

In Italia i dati negli ultimi dieci anni sono pressoché stabili e alquanto preoccupanti, con una media di 1200 morti bianche all’anno. Dal 2016 al 2020 sono pervenute all’INAIL 630.000 denunce per infortunio, di cui lo 0,2% è stato con esito mortale. Paradossalmente, l’INAIL ha registrato nel 2021 un calo degli infortuni non mortali e un aumento di quelli fatali del 27,6%, su questo dato ha avuto un forte impatto l’epidemia del Covid-19. L’Osservatorio indipendente di Bologna afferma che alcune morti bianche sfuggono dalle statistiche nazionali e il 2021 si sarebbe concluso con ben 1.404 morti sul lavoro, dato che supera alla lunga quello dell’INAIL che non registra gli incidenti riguardanti il lavoro nero. I settori lavorativi che registrano un numero maggiore di morti bianche sono: Agricoltura si attesta al 30 %, di cui il 75% a causa di incidenti con il  trattore, Edilizia, invece, è al 15% dove le morti sono causate per lo più da cadute dall’alto, l’Autotrasporto è all’11% dei morti, incidenti causati totalmente da incidenti su strade e autostrade.

STATISTICHE INFORTUNI MORTALI SUL LAVORO: DATI PREOCCUPANTI AL CENTRO SUD

Maglia nera al Centro Sud in tema di sicurezza sul lavoro, di fatti è la zona d’Italia che ha registrato un numero più alto di morti bianche. La Regione più sicura in materia di lavoro è la Lombardia,  anche se in maniera paradossale ha contato più incidenti mortali durante il 2021, cioè 116. Ma questo dato va letto tenendo conto della percentuale di occupazione e quella della Lombardia è la più alta d’Italia e ottiene, quindi, il più basso tasso d’incidenza di mortalità del nostro Paese, pari al 26,3%. Secondo le statistiche dell’INAIL e di altre organizzazioni autonome, i dati maggiormente negativi e preoccupanti provengono dalla Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abbruzzo e Valle D’Aosta. Queste ultime hanno un rischio maggiore del 25%, rispetto alle altre regioni, di incidenti fatali sul luogo di lavoro. Qui si incastra alla perfezione l’importanza della formazione in tema di prevenzione e sicurezza sul luogo di lavoro che è meno diffusa rispetto al Centro Nord, nonché l’aiuto di consulenti in materia di prevenzione e sicurezza che possono semplificare l’ampia e complesso normativa presente nel Testo Unico.